25 maggio 2009

D'autres fois, calme plat, grand miroir de mon désespoir.


Altre volte, calma piatta, grande specchio
della mia disperazione

- Charles Baudelaire -

Leggendo un libro mi sono trovata davanti la citazione di questi versi.
Al di là del contesto della poesia da cui sono presi (La musique) e del libro che li riportava, mi hanno fatto riflettere. Perchè, in effetti, hanno espresso ciò che in questo periodo ho dentro.
Secondo il grande Leopardi, il poeta è colui che riesce ad esprimere con le parole giuste ciò che ognuno di noi ha dentro ma che non riesce a tirare fuori.
E davvero ora mi sembra così.
Non mi ero mai fermata a pensarci ma da un po' di tempo questa tristezza che sento non si manifesta, come altre volte, con momenti di sconforto, ma solo con una grande calma che mi pervade e mi avvolge, è più malinconia che tristezza, disperazione quasi alla maniera kierkegaardiana.
E diventa un momento piacevole, mi piace crogiolarmi in questa sensazione che mi culla come un'amaca... Chiudo gli occhi... sento un venticello fresco che mi accarezza il viso, i capelli, la pelle... sento il profumo di una stagione che sta per finire ma che in fondo non mi lascia dentro niente... se non questa pace ristoratrice e malinconica...

... e il naufragar m'è dolce in questo mare.